Polemiche e dibattiti etici anche sull’alimentazione di Fido, come accade per noi umani? Pare proprio di sì dato il contenuto di una ricerca da poco pubblicata dalla PeTA sui cani che seguono una dieta vegan con ottimi risultati.
Sui 300 cani vegani per cinque o più anni presi in considerazione si è registrato che le condizioni di salute dell’82% di loro sono risultate buone o eccellenti e che la vita media per questi animali è stata di ben 12,6 anni. Con un 100% tra i cani vegan da tutta la vita. E non esistono evidenze scientifiche in base alle quali ritenere che i cani non possano condurre esistenze attive e sane alimentandosi con una dieta vegan. Il cibo vegan preparato in casa o industrialmente può inoltre evitare i potenziali effetti deleteri di molti cibi industriali a base di carne.
Questi infatti hanno un contenuto di acqua che arriva fino all’80% del totale, e la carne vera e propria in genere non è più del 6% di cui in gran parte composta da scarti e dal cosiddetto Rendering ossia un mix di interiora, ossa, peli, senza contare l’aggiunta di appetizzanti, coloranti e aromi. In sintesi un prodotto che è quanto di più lontano da una dieta naturale quale questi animali avrebbero in caso di una vita non addomesticata. Essendo onnivori, proprio come noi, i cani possono (e dovrebbero) mangiare di tutto e non sono carnivori come obiettano i fautori della dieta a base di carne.
Alcuni studi hanno descritto la “sindrome da sola-carne” rilevata in quegli animali che si nutrono solo di carne (senza aggiunta di vitamine e minerali), i quali sviluppano ossa fragili e in alcuni casi una condizione generale misera. La** dieta naturale è molto più variata** e per chi vuole provare a modificare in direzione vegan la dieta del suo quattro zampe suggeriamo alcune semplici precauzioni:
– fornire la più ampia varietà: le carenze sono inesistenti se viene assunta una grande varietà di cibi.
– fornire tutti i nutrienti: proteine, carboidrati, grassi e oli, vitamine, minerali ecc.
– se cucini cibo cotto, non darlo troppo caldo, ma nemmeno freddo da frigo.
– ricorda che il tratto intestinale del cane è più corto di quello umano e quindi potrebbe non tollerare grandi quantità di cibo fibroso. Cuocere per 15 minuti la verdura rompe le fibre e diminuisce il quantitativo fibroso, ma una cottura prolungata distrugge alcune vitamine
– le fibre crude saziano e riducono il senso di fame, favoriscono l’evacuazione.
Se alle obiezioni sul piano nutrizionistico e della salute si può rispondere con dati e fatti, più difficile è formulare un giudizio etico e di correttezza etologica: è giusto mantenere ferma la propria posizione vegana e quindi rifiutare di nutrire l’animale domestico con sostanza di origine animale? Oppure è più corretto rispettare la preferenza naturale del cane o del gatto e cibarlo con sostanze che provengono dalla sofferenza di altri suoi simili?
Qualunque sia la tua posizione sulla dieta del tuo amico non dimenticare che per proteggerlo al meglio in tutte le sue attività c’è sempre Dottordogal tuo fianco. Fai qui un preventivo e guarda quanto è conveniente!