Cosa rende felice il Pastore Maremmano Abruzzese
Storia
Il Pastore Maremmano Abruzzese discende da una stirpe antichissima di guardiani del gregge originaria del Medio Oriente, giunta poi in Italia passando dal ceppo dei grandi cani bianchi del Centro Europa e documentata nel nostro paese già dal I secolo d.C. Diffuso soprattutto nel centro-sud grosso modo dalla Provincia di Grosseto, all’alto Lazio, passando per l’Umbria del sud, l’Abruzzo, l’Appennino Campano, il litorale molisano e la Puglia del nord, area in cui si è evoluto come razza a sé come strenuo difensore del gregge nei confronti del Lupo. Questo è il suo nemico naturale verso il quale prova un odio istintivo radicato e contro il quale viene ancora utilizzato nelle zone in cui è ripresa la sua diffusione. Il colore del suo mantello è stato a lungo apprezzato dai pastori in quanto impediva che, in caso di assalto dei lupi al crepuscolo, venisse scambiato per uno dei predatori.
Di taglia medio-grande, dal mantello molto abbondante, lungo e piuttosto ruvido al tatto di colore bianco panna, testa grande e piatta, di forma conica, ricorda un po’ quella dell’orso bianco. Orecchie e occhi sono piuttosto piccoli in relazione alla mole del cane che può arrivare anche oltre 50 kg di peso negli esemplari di sesso maschile e 40 kg tra le femmine. L’età media si aggira sui 9-10 anni, ma non è raro incontrare cani più anziani data la grande resistenza dell’animale.
Personalità
Intelligente, abituato a prendere decisioni di una certa importanza, forte, sicuro, indipendente, fiero, poco docile e malleabile. Per questo non si dovrebbe “forzare la mano” e coinvolgerlo in scherzi ingiustificati, comandi stupidi o giochi non graditi. Gli allevatori sottolineano come con questo cane sia inutile dare ordini, urlare o tentare di imporsi, al contrario occorre invece “spiegare” le cose con calma, sarà lui ad ascoltare, valutare ed eventualmente decidere se la cosa proposta può o meno andargli a genio. Data la sua origine di cane pastore è dotato di grande coraggio, di resistenza, di iniziativa e di grande senso del dovere, oltre che uno spiccato senso di protezione del suo territorio e diffidenza verso gli estranei. Obbediente, ma secondo un proprio metro di giudizio e soltanto se lo ritiene “giusto”, ha un comportamento privo di qualsiasi servilismo o smanceria il che lo porta a evitare grandi effusioni per costruire invece con il proprietario un legame più profondo, emotivamente molto forte. Non è quindi un cane per tutti, soprattutto per chi cerca un cane sottomesso, incondizionatamente ubbidiente e grandi manifestazioni d’affetto. Ma chi sa apprezzare la fierezza del suo carattere e la sua indipendenza troverà anche un’ottima compagnia per bambini e adulti che si adatta a vivere con altri animali domestici senza grandi problemi.
Cura
La razza storicamente abituata a svolgere un lavoro molto duro e solitario e in condizioni ambientali e climatiche quasi estreme ha sviluppato un propria autonomia,** sa arrangiarsi benissimo da solo**, anche all’aperto sotto la pioggia o con il freddo, e una resistenza e robustezza ormai proverbiali. Queste doti sono molto apprezzate a livello di gestione e cura dell’animale, capace di resistere alle malattie, al freddo e alle intemperie: non richiede perciò particolari cure a parte qualche spazzolata ogni tanto e il consueto controllo antiparassitario. L’ambiente ideale per lui sarebbe con un bel giardino e avere a disposizione tanti spazi aperti dove scatenarsi e continuare la sua tradizionale vita all’aria aperta. Comodità e vita di città non fanno certo per lui.
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