A volte alla televisione capita di sentire racconti di cani che hanno attaccato bambini e persone in modo inaspettato e ogni volta veniamo messi dal giornalista di fronte alla stesa domanda: il cane è aggressivo per natura? C'erano stati altri episodi prima dell'aggressione oppure è stato un caso isolato? Possiamo stabilire a priori che una razza di cane sia più pericolosa di un'altra? Ne parliamo in questo articolo.
La lista nera del 2006
Nel 2006 il Ministro Livia Turco emanò l'ordinanza sulla “Tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione di cani”, che conteneva una serie di divieti all'addestramento di cani volti ad esaltarne l'aggressività e che inoltre condannava 17 razze canine per rischio di aggressività. Ecco la lista:
In seguito alle numerose polemiche arrivate da addestratori cinofili, veterinari e tantissime autorità e istituzioni, questo elenco fu abolito nel 2009 con la motivazione che la correlazione tra razze e aggressività non aveva alcun fondamento scientifico. Nell'era dei social media è facile vedere online video di Pitbull che si fanno strapazzare, coccolare dai bambini, con cui giocano amabilmente eppure questa fu una razza canina la cui reputazione fu duramente colpita dalla lista nera della Turco. La conclusione che ha messo tutti d'accordo è che non è la razza ad incidere sull'aggressività di un cane ma la sua educazione, il suo addestramento e l'ambiente nel quale cresce.
Cosa dice la letteratura scientifica?
La terribile lista nera venne eliminata dall'Ordinanza del 23 marzo 2009 del Sottosegretario alla Salute Francasca Martini con la “Tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione di cani”. Nel testo firmato dalla Martini si specifica:
"...come confermato dalla letteratura scientifica di Medicina Veterinaria, non è possibile stabilire il rischio di una maggiore aggressività di un cane sulla base dell’appartenenza a una razza o ai suoi incroci».
Il patentino
Il 13 luglio 2016 il Ministero della Salute emanò una nuova ordinanza che prorogava le regole sulla «tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione dei cani». Con tale ordinanza i comuni e i servizi veterinari delle Asl possono organizzare percorsi formativi per i proprietari di cani: a chi partecipa sarà rilasciato un attestato di partecipazione denominato «patentino». Inoltre è dato potere ai Veterinari di segnalare all’Asl se, tra i loro assistiti, ci sono cani che richiedono una valutazione comportamentale in quanto “impegnativi”. In caso di episodi di morsicatura o di aggressione il medico Veterinario può quindi imporre a un proprietario l’obbligo di svolgere un percorso formativo con il suo cane.
I doveri del proprietario
Il Ministero della Salute ha emesso un documento con tutte le informazioni utili per i proprietari dei cani contenente anche doveri e obblighi del padrone che trovi nell'immagine sottostante.
Tra i vari doveri il Ministero ricorda che sei tu il responsabile per qualsiasi danno procurato dal tuo cane e per tale motivo consiglia la sottoscrizione di una assicurazione RC per essere tutelato da ogni imprevisto.
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