Secondo l’art. 514 del codice di procedura civile gli animali domestici sono messi sullo stesso piani delle “cose” che possediamo e quindi soggetti ad eventuali pignoramenti alla stregua di un televisore, uno stereo o i mobili. In caso di debitori insolventi quindi possono essere inseriti nella lista dei beni da sottrarre e rischiano di finire all’asta, come è successo, ad esempio, nel 2010 con Cryo, un pastore corso pignorato per punire i conti non in regola della padrona.
Da alcune settimane la conduttrice TV e presidente di ForPlanet Onlus Tessa Gelisio, con il patrocinio della Lega Nazionale per la difesa del Cane, ha avviato sulla piattaforma online Change.org la petizione da presentare al nostro Governo per modificare l’art. 514 e portare così gli animali domestici allo stesso livello di altri oggetti come le fedi nuziali, le decorazioni al valore, gli oggetti sacri, gli scritti di famiglia, considerati beni che hanno valore affettivo.
La petizione sta viaggiando a ottimi ritmi anche grazie alla campagna social che la accompagna con l’hashtag #giulezampe, raggiungendo quota 113mila firme sulle 150mila necessarie. Un’azione che non può lasciare indifferente gli amanti degli animali che l’hanno già sottoscritta, ben consci della dimensione affettiva dell’animale e del padrone e del rapporto che li lega. Un rapporto che coinvolge ben 25 milioni di Italiani che vivono con un animale domestico e rischiano di perderlo per sempre a causa di un pignoramento dovuto a debiti con lo Stato o privati. Evento peraltro in deciso aumento, con quasi 5.500 casi all’anno.
La nostra legislazione ha fatto negli ultimi anni passi in avanti per garantire maggiore tutela agli animali, dall’introduzione di pene per il maltrattamento, l’uccisione e il traffico illecito degli animali, fino all’inasprimento delle pene per chi abbandona animali domestici, ma manca ancora questo tassello per essere un po’ più “europei”, considerando che Paesi come Austria e Germania hanno già fatto proprio il principio della petizione, affermando che gli animali non sono cose e che dunque non sono pignorabili.
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